Le storie si intrecciano quest'estate in luoghi lontani dalla scuola, dall' aulamagna, dagli archivi e dai musei.
Retestoria si incontra per progettare e per raccontarsi e sceglie il mare. Questa volta, per parlare con le nuove docenti di Portograuro, il mare è quello della Brussa, un arenile quasi selvaggio tra Caorle e Bibione: dietro la lingua di sabbia, una rigogliosa pineta e davanti il mare. Riunione allargata alle famiglie e così le storie diventano tante; protagonisti Pietro Savorgnan di Brazzacco, noto ai più come l'esploratore al cui è intitolata Brazzaville, la capitale della Repubblica del Congo. Personaggio quanto mai attuale per la sua precoce testimonianza di dialogo interculturale. Ascoltiamo storie inedite della sua vita da Emanuela che ne ha curato alcune ricerche. "Sono stata anni ad occuparmi di Pietro" Ne parla così, come uno di famiglia.
Per contrappunto ad una storia nota, si parla anche di Maria Luigia Trevisiol e delle sue vicende che la vedono rinchiusa in manicomio fin da ragazzina.
Maria Luigia soffre di epilessia ma per la medicina del tempo le manifestazioni del male sono ritenute una forma di pazzia e per la società una forma di possessione diabolica. Le vicende dolorose di Maria ci offrono uno spaccato di società rurale, tra Friuli e Veneto, dagli inizi del novecento, quando Maria verrà portata a S. Servolo e gli anni cinquanta, quando morirà sola, dopo aver peregrinato tra i manicomi di Venezia, il Gris di Mogliano e di nuovo a Venezia. Sullo sfondo, con un'eco lontana, la grande storia con le sue guerre, la pellagra, l'emigrazione.
Maria Luigia soffre di epilessia ma per la medicina del tempo le manifestazioni del male sono ritenute una forma di pazzia e per la società una forma di possessione diabolica. Le vicende dolorose di Maria ci offrono uno spaccato di società rurale, tra Friuli e Veneto, dagli inizi del novecento, quando Maria verrà portata a S. Servolo e gli anni cinquanta, quando morirà sola, dopo aver peregrinato tra i manicomi di Venezia, il Gris di Mogliano e di nuovo a Venezia. Sullo sfondo, con un'eco lontana, la grande storia con le sue guerre, la pellagra, l'emigrazione.
La storia di Maria Luigia emergerà nella sua tragicità come tutte le storie mai scritte in una lettura successiva. In Brussa se ne accenna appena perchè è con noi l'autore, Alessio Alessandrini che con cura affettuosa ha condotto la ricerca negli archivi degli ospedali e ha ridato emozioni, sentimenti, vita ad un' esistenza che tutti volevano dimenticata, in un paesaggio veneto tra campagna e laguna, dipinto con parole lievi come un acquerello.
Una lettura da consigliare a tutti: Alessio Alessandrini, Una vita negata, specialmente a chi desidera che siano finalmente scritte le storie dimenticate.
Per l'immagine della spiaggia di Brussa si ringrazia http://www.flick.com/
Emilia Peatini
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