lunedì 18 agosto 2008

La Scuola "Prati"


Fresco di stampa, l’amico Toni Basso mi porta il volumetto In via Tolpada c’era una volta…La scuola “Prati”, frutto del suo instancabile lavoro di ricerca e dalla passione degli alunni del Sillabario d’oro, che ancor oggi, dopo settant’anni dal primo giorno di scuola, si incontrano ed amano ricordare la loro esperienza scolastica.

Come ho avuto modo di scrivere nella presentazione del testo, la commozione per un anniversario così importante, la gioia di ritrovarsi periodicamente, di ristabilire con la vecchia maestra quel rapporto di reciprocità affettiva che l’illuminata insegnante aveva saputo creare con i suoi alunni e la melanconia di perdere ad ogni nuovo incontro, prima lei e poi qualche compagno, avranno spinto questi “irriducibili alunni” a documentare la loro
esperienza ed il loro ricordo.

Nato così da ragioni dettate dal cuore unite ad un nobile desiderio di celebrazione, questo studio sulle origini della Scuola Prati, si rivela un valido strumento per le scuole trevigiane: un esempio di come possa essere articolata una ricerca sulla scuola comprendendone il luogo, l’edificio e la sua collocazione o, molto spesso i luoghi, poiché molte scuole hanno conservato intitolazioni spostandosi in edifici diversi, l’organizzazione scolastica, gli attori: alunni, insegnanti, collaboratori, gli strumenti didattici…


Il volume e la ricerca storica che riguarda l'antico edificio di Via Tolpada e non solo, poichè sono presi in esame, accompagnati da una ricca documentazione iconografica anche metodi, valutazione, strumenti scolastici della scuola del tempo, saranno presentati nella giornata seminariale dedicata alle storie della scuola durante la Biennale a maggio del 2009.

Nel frattempo si spera che l'Amministrazione Comunale che ha finanziato la pubblicazione del testo, ne metta copie a disposizione delle scuole perchè è un ottimo esempio per gli insegnanti e per le classi che si cimentano nella ricerca storico didattica della loro scuola.

Occuparsi di storia della scuola è molto di più che fare storia settoriale e locale: per i temi indotti che possono essere affrontati, storia della scuola è anche storia della società, dell’economia, dell’ambiente urbano od extraurbano nel quale la scuola è inserita ed ancora storia dell’educazione e dei rapporti tra bambini ed adulti. E’ storia sociale che si intreccia alla storia politico-istituzionale ed ancora ricostruzione del passato locale, vicino ed esplorabile, ma in connessione stretta con la storia nazionale o addirittura a scala più ampia.

Emilia Peatini

lunedì 4 agosto 2008

Retestoria in Brussa




Le storie si intrecciano quest'estate in luoghi lontani dalla scuola, dall' aulamagna, dagli archivi e dai musei.

Retestoria si incontra per progettare e per raccontarsi e sceglie il mare. Questa volta, per parlare con le nuove docenti di Portograuro, il mare è quello della Brussa, un arenile quasi selvaggio tra Caorle e Bibione: dietro la lingua di sabbia, una rigogliosa pineta e davanti il mare. Riunione allargata alle famiglie e così le storie diventano tante; protagonisti Pietro Savorgnan di Brazzacco, noto ai più come l'esploratore al cui è intitolata Brazzaville, la capitale della Repubblica del Congo. Personaggio quanto mai attuale per la sua precoce testimonianza di dialogo interculturale. Ascoltiamo storie inedite della sua vita da Emanuela che ne ha curato alcune ricerche. "Sono stata anni ad occuparmi di Pietro" Ne parla così, come uno di famiglia.
Per contrappunto ad una storia nota, si parla anche di Maria Luigia Trevisiol e delle sue vicende che la vedono rinchiusa in manicomio fin da ragazzina.
Maria Luigia soffre di epilessia ma per la medicina del tempo le manifestazioni del male sono ritenute una forma di pazzia e per la società una forma di possessione diabolica. Le vicende dolorose di Maria ci offrono uno spaccato di società rurale, tra Friuli e Veneto, dagli inizi del novecento, quando Maria verrà portata a S. Servolo e gli anni cinquanta, quando morirà sola, dopo aver peregrinato tra i manicomi di Venezia, il Gris di Mogliano e di nuovo a Venezia. Sullo sfondo, con un'eco lontana, la grande storia con le sue guerre, la pellagra, l'emigrazione.
La storia di Maria Luigia emergerà nella sua tragicità come tutte le storie mai scritte in una lettura successiva. In Brussa se ne accenna appena perchè è con noi l'autore, Alessio Alessandrini che con cura affettuosa ha condotto la ricerca negli archivi degli ospedali e ha ridato emozioni, sentimenti, vita ad un' esistenza che tutti volevano dimenticata, in un paesaggio veneto tra campagna e laguna, dipinto con parole lievi come un acquerello.

Una lettura da consigliare a tutti: Alessio Alessandrini, Una vita negata, specialmente a chi desidera che siano finalmente scritte le storie dimenticate.

Per l'immagine della spiaggia di Brussa si ringrazia http://www.flick.com/
Emilia Peatini

domenica 3 agosto 2008

E_Europa Le Scuole per il XXI secolo


Si è tenuta a Padova, il 10 luglio 2008, all'ITC "Einaudi", una giornata di studio, organizzata all'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, sul tema "Le scuole per il XXI secolo".

In programma, la riflessione sul documento omonimo con il quale la Commissione delle Comunità europee ha deciso di lanciare una consultazione sugli otto quesiti relativialle scuole del 21° secolo.

Come organizzare le scuole in modo che possano fornire a tutti gli studenti la serie completa delle competenze di base?

Come possono le scuole fornire ai giovani le competenze e la motivazione necessarie a rendere l'apprendimento un'attività permanente?

Come possono i sistemi scolastici contribuire ad appoggiare la crescita economica sostenibile a lungo termine in Europa?

Come possono i sistemi scolastici soddisfare in modo ottimale la necessità di fornire equità, di tener conto delle diversità culturali e di ridurre l'abbandono scolastico?

Se le scuole devono soddisfare le esigenze educative di ogni singolo alunno, come si può agire a livello dei programmi, dell'organizzazione scolastica e del ruolo degli insegnanti?

Come possono le comunità scolastiche aiutare i giovani a diventare cittadini responsabili, in armonia con valori fondamentali quali la pace e la tolleranza di fronte alle diversità?

Come fornire al personale scolastico formazione e sostegno per affrontare i problemi che si presentano?

Come possono le comunità scolastiche ricevere la guida e la motivazione necessarie per avere successo?

Come possono acquisire la facoltà di evolvere per poter affrontare i cambiamenti a livello delle esigenze e delle domande?


Al centro delle considerazioni del documento la questione delle competenze cruciali per tutti, la motivazione all'apprendimento permanente, il ruolo degli insegnanti che dovrebbero essere i protagonisti del cambiamento.

Anche la Rete di Storia di Treviso è stata invitata, insieme al Centro Interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell'Università degli Studi di Padova, alla Rete Educare all'Europa, al Liceo Europeo di Castelfranco Veneto, ad Europa ludens del Liceo "Marchesi" di Padova ad intervenire con le proprie considerazioni.

Risulta particolarmente incisivo il contributo dei laboratori e dei gruppi di ricerca della Rete per la formazione di competenze chiave; nella Rete inoltre le attività di ricerca, di laboratorio, di comunicazione hanno in comune il modello dell’insegnante in apprendimento permanente, che costruisce conoscenze e nuovi modalità di comunicazione insieme con gli alunni... ma tutte le risposte della Rete di Storia alle otto sfide della scuola europea del XXI secolo sono contenuta nel documento scaricabile dal sito della Rete dove saranno inseriti a breve anche gli altri contributi.
http://www.retestoria.it/



Ulteriori approfondimenti, nel sito della Commissione Europea/ Istruzione e formazione
http://ec.europa.eu/education/school21/index_it.html



e nel sito dell'Indire dal quale è possibile scaricare il documento di lavoro dei servizi della Commissione "Le scuole del XXI secolo"
http://www.indire.it/socrates/content/index.php?action=read_rivista&id=6461

Emilia Peatini