lunedì 18 agosto 2008

La Scuola "Prati"


Fresco di stampa, l’amico Toni Basso mi porta il volumetto In via Tolpada c’era una volta…La scuola “Prati”, frutto del suo instancabile lavoro di ricerca e dalla passione degli alunni del Sillabario d’oro, che ancor oggi, dopo settant’anni dal primo giorno di scuola, si incontrano ed amano ricordare la loro esperienza scolastica.

Come ho avuto modo di scrivere nella presentazione del testo, la commozione per un anniversario così importante, la gioia di ritrovarsi periodicamente, di ristabilire con la vecchia maestra quel rapporto di reciprocità affettiva che l’illuminata insegnante aveva saputo creare con i suoi alunni e la melanconia di perdere ad ogni nuovo incontro, prima lei e poi qualche compagno, avranno spinto questi “irriducibili alunni” a documentare la loro
esperienza ed il loro ricordo.

Nato così da ragioni dettate dal cuore unite ad un nobile desiderio di celebrazione, questo studio sulle origini della Scuola Prati, si rivela un valido strumento per le scuole trevigiane: un esempio di come possa essere articolata una ricerca sulla scuola comprendendone il luogo, l’edificio e la sua collocazione o, molto spesso i luoghi, poiché molte scuole hanno conservato intitolazioni spostandosi in edifici diversi, l’organizzazione scolastica, gli attori: alunni, insegnanti, collaboratori, gli strumenti didattici…


Il volume e la ricerca storica che riguarda l'antico edificio di Via Tolpada e non solo, poichè sono presi in esame, accompagnati da una ricca documentazione iconografica anche metodi, valutazione, strumenti scolastici della scuola del tempo, saranno presentati nella giornata seminariale dedicata alle storie della scuola durante la Biennale a maggio del 2009.

Nel frattempo si spera che l'Amministrazione Comunale che ha finanziato la pubblicazione del testo, ne metta copie a disposizione delle scuole perchè è un ottimo esempio per gli insegnanti e per le classi che si cimentano nella ricerca storico didattica della loro scuola.

Occuparsi di storia della scuola è molto di più che fare storia settoriale e locale: per i temi indotti che possono essere affrontati, storia della scuola è anche storia della società, dell’economia, dell’ambiente urbano od extraurbano nel quale la scuola è inserita ed ancora storia dell’educazione e dei rapporti tra bambini ed adulti. E’ storia sociale che si intreccia alla storia politico-istituzionale ed ancora ricostruzione del passato locale, vicino ed esplorabile, ma in connessione stretta con la storia nazionale o addirittura a scala più ampia.

Emilia Peatini

lunedì 4 agosto 2008

Retestoria in Brussa




Le storie si intrecciano quest'estate in luoghi lontani dalla scuola, dall' aulamagna, dagli archivi e dai musei.

Retestoria si incontra per progettare e per raccontarsi e sceglie il mare. Questa volta, per parlare con le nuove docenti di Portograuro, il mare è quello della Brussa, un arenile quasi selvaggio tra Caorle e Bibione: dietro la lingua di sabbia, una rigogliosa pineta e davanti il mare. Riunione allargata alle famiglie e così le storie diventano tante; protagonisti Pietro Savorgnan di Brazzacco, noto ai più come l'esploratore al cui è intitolata Brazzaville, la capitale della Repubblica del Congo. Personaggio quanto mai attuale per la sua precoce testimonianza di dialogo interculturale. Ascoltiamo storie inedite della sua vita da Emanuela che ne ha curato alcune ricerche. "Sono stata anni ad occuparmi di Pietro" Ne parla così, come uno di famiglia.
Per contrappunto ad una storia nota, si parla anche di Maria Luigia Trevisiol e delle sue vicende che la vedono rinchiusa in manicomio fin da ragazzina.
Maria Luigia soffre di epilessia ma per la medicina del tempo le manifestazioni del male sono ritenute una forma di pazzia e per la società una forma di possessione diabolica. Le vicende dolorose di Maria ci offrono uno spaccato di società rurale, tra Friuli e Veneto, dagli inizi del novecento, quando Maria verrà portata a S. Servolo e gli anni cinquanta, quando morirà sola, dopo aver peregrinato tra i manicomi di Venezia, il Gris di Mogliano e di nuovo a Venezia. Sullo sfondo, con un'eco lontana, la grande storia con le sue guerre, la pellagra, l'emigrazione.
La storia di Maria Luigia emergerà nella sua tragicità come tutte le storie mai scritte in una lettura successiva. In Brussa se ne accenna appena perchè è con noi l'autore, Alessio Alessandrini che con cura affettuosa ha condotto la ricerca negli archivi degli ospedali e ha ridato emozioni, sentimenti, vita ad un' esistenza che tutti volevano dimenticata, in un paesaggio veneto tra campagna e laguna, dipinto con parole lievi come un acquerello.

Una lettura da consigliare a tutti: Alessio Alessandrini, Una vita negata, specialmente a chi desidera che siano finalmente scritte le storie dimenticate.

Per l'immagine della spiaggia di Brussa si ringrazia http://www.flick.com/
Emilia Peatini

domenica 3 agosto 2008

E_Europa Le Scuole per il XXI secolo


Si è tenuta a Padova, il 10 luglio 2008, all'ITC "Einaudi", una giornata di studio, organizzata all'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, sul tema "Le scuole per il XXI secolo".

In programma, la riflessione sul documento omonimo con il quale la Commissione delle Comunità europee ha deciso di lanciare una consultazione sugli otto quesiti relativialle scuole del 21° secolo.

Come organizzare le scuole in modo che possano fornire a tutti gli studenti la serie completa delle competenze di base?

Come possono le scuole fornire ai giovani le competenze e la motivazione necessarie a rendere l'apprendimento un'attività permanente?

Come possono i sistemi scolastici contribuire ad appoggiare la crescita economica sostenibile a lungo termine in Europa?

Come possono i sistemi scolastici soddisfare in modo ottimale la necessità di fornire equità, di tener conto delle diversità culturali e di ridurre l'abbandono scolastico?

Se le scuole devono soddisfare le esigenze educative di ogni singolo alunno, come si può agire a livello dei programmi, dell'organizzazione scolastica e del ruolo degli insegnanti?

Come possono le comunità scolastiche aiutare i giovani a diventare cittadini responsabili, in armonia con valori fondamentali quali la pace e la tolleranza di fronte alle diversità?

Come fornire al personale scolastico formazione e sostegno per affrontare i problemi che si presentano?

Come possono le comunità scolastiche ricevere la guida e la motivazione necessarie per avere successo?

Come possono acquisire la facoltà di evolvere per poter affrontare i cambiamenti a livello delle esigenze e delle domande?


Al centro delle considerazioni del documento la questione delle competenze cruciali per tutti, la motivazione all'apprendimento permanente, il ruolo degli insegnanti che dovrebbero essere i protagonisti del cambiamento.

Anche la Rete di Storia di Treviso è stata invitata, insieme al Centro Interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell'Università degli Studi di Padova, alla Rete Educare all'Europa, al Liceo Europeo di Castelfranco Veneto, ad Europa ludens del Liceo "Marchesi" di Padova ad intervenire con le proprie considerazioni.

Risulta particolarmente incisivo il contributo dei laboratori e dei gruppi di ricerca della Rete per la formazione di competenze chiave; nella Rete inoltre le attività di ricerca, di laboratorio, di comunicazione hanno in comune il modello dell’insegnante in apprendimento permanente, che costruisce conoscenze e nuovi modalità di comunicazione insieme con gli alunni... ma tutte le risposte della Rete di Storia alle otto sfide della scuola europea del XXI secolo sono contenuta nel documento scaricabile dal sito della Rete dove saranno inseriti a breve anche gli altri contributi.
http://www.retestoria.it/



Ulteriori approfondimenti, nel sito della Commissione Europea/ Istruzione e formazione
http://ec.europa.eu/education/school21/index_it.html



e nel sito dell'Indire dal quale è possibile scaricare il documento di lavoro dei servizi della Commissione "Le scuole del XXI secolo"
http://www.indire.it/socrates/content/index.php?action=read_rivista&id=6461

Emilia Peatini

domenica 20 luglio 2008

Retestoria a Parenzo











Segnalo alcuni importanti avvenimenti per la Rete di Storia che ha vissuto intensamente questo primo periodo estivo.Non saranno in ordine temporale ed i lettori ci scuseranno.


E' stato un periodo molto intenso per il progetto del Consiglio d'Europa, “XX century’s key dates of European history”, che coinvolge molte scuole della Rete di Storia. I rappresentanti della Rete, partner delle scuole slovene, hanno fatto visita ai colleghi di Hidrija. Di questo incontro di progettazione e di allargamento anche alla scuola di base, ci racconteranno in seguito Antonella Lorenzoni e Matteo Marconi.

Il 15 luglio, analogo incontro si è svolto a Parenzo tra docenti della rete e i professori croati. Lasciamo la descrizione di Parenzo alla suggestiva immagine dall'alto, offerta dal portale http://www.flickr.com/.

La fotografia della scuola superiore nostra partner che ci ha ospitato e le successive sono state scattate durante l'incontro.
Siamo rimasti colpiti dalla bellezza della cittadina, dal mare, dai promontori, e dalle baie e dalla campagna lussureggiante alle sue spalle.
Chi giungeva da Trieste e chi arrivava dal Quarnaro attraversando l'Istria, è stato conquistato dalla bellezza e dalla varietà del paesaggio che coniuga mare e costa sempre mutevoli, incorniciati dalla macchia mediterranea, con un retroterra rigoglioso ed ancora incontaminato.

Le scuole della città si trovano in bellissima posizione sopraelevata, a pochi passi dal centro storico, in un'immensa area verde di grande respiro.
La scuola secondaria è un pregevole edificio asburgico di fine ottocento, brillantemente reinterpretato con le pareti verde chiaro e le modanature bianche, a ricordare la preziosa pietra che caratterizza la penisola. La scuola "elementare" , come viene chiamata e che corrisponde ad un nostro istituto comprensivo, si trova poco distante. E' una modernissima costruzione ad un solo piano, si espande in larghezza ed in molte direzioni ed è immersa in un grandissimo prato.
La Rete di Storia era rappresentata da Antonella Moretti della Scuola Media Serena e da Stefania Canel, della Scuola Media Coletti di Treviso, da Anna Zago del Liceo Linguistico di Portogruaro e dalla Coordinatrice della Rete. I nostri ospiti: il Dirigente della Scuola Superiore di Parenzo, gli amici Vlaimir Torbica e Daniela Delmoro di Parenzo, Eda Zocal, Dirigente della scuola italiana di Cittanova e i rappresentanti delle nuove scuole: la scuola primaria di Parenzo, di Umago e di Novigrad.
Durante questo primo periodo del progetto, veramente complesso perchè vede molte scuole coinvolte dalla primaria alle superiore, su "nodi" importanti della storia dell'Europa negli ultimi due secoli, abbiamo voluto investire molto sulle relazioni tra i docenti coinvolti. Oltre ai tre incontri di progettazione che si sono tenuti a Trieste durante l'anno, questi due appuntamenti a Parenzo ed ad Hijdria si sono rivelati indispensabili per condividere non solo le finalità del progetto ma anche la metodologia che intendiamo applicare sia alle nostre ricerche storiche che alla comunicazione degli esiti tra le classi.

La complessità è data non solo dalla storiografia, poichè si tratta di prendere in esame il problema dei confini in alcune date chiave, perciò una declinazione diacronica del problema, ma anche perchè i paesi coinvolti saranno probabilmente quattro, se anche Klaghenfurt, come sembra, entrerà nel progetto.
Una ulteriore complessità, che personalmente considero una interessante complicazione è la necessità di declinare temi e problemi, considerando che l'età degli alunni coinvolti va dai dieci ai diciannove anni, costruendo di conseguenza un possibile curricolo volto alla cittadinanza europea.

domenica 1 giugno 2008

Centenario per la Scuola Suburbana di Canizzano di Treviso


Onori alla minuscola ottocentesca scuola suburbana di Canizzano, ieri nella palestra della Scuola intitolata a San Giovanni Bosco del 3° Circolo di Treviso.

La scuola è parata a festa: stendardi, bandierine e decorazioni creati dai genitori che hanno voluto vivere ogni momento della preparazione dell'evento fianco a fianco delle classi e degli insegnanti. Giorni frenetici di allestimento hanno animato i corridoi e i laboratori della scuola affinchè tutto fosse "perfetto" per la mattinata di festa, non solo in onore di chi oggi vive la scuola. La ricerca e le memorie dei testimoni hanno intessuto rapporti nuovi tra chi oggi fa scuola alla San Giovanni Bosco e chi "adulto e più" tra queste aule è stato bambino.

E' stata la festa della memoria e della storia; mentre i periodi della guerra e degli anni cinquanta del Novecento sono stati rappresentati attraverso le testimonianze e gli archivi scolastici, le risposte alle domande sull'origine della scuola sono venute dall'Archivio di Stato e
dall'Archivio Comunale.

Questo edificio scolastico che appare come il frutto di un progetto anni ottanta, con mensa e palestra, ha in realtà un cuore antico del quale ancor oggi è possibile tracciare il perimetro e circoscriverlo nelle piccole quattro aule del piano terra.

Ma di questa prima scuola, con due sole ampie aule, predisposte per ottanta alunni ciascuna, con le latrine esterne, oggi è possibile conoscere tutto.

La rassegna curata dagli scolari e dalle insegnanti ricostruisce e rappresenta l'edificio con un modello in scala 1:20 e con il diorama di una delle due aule "gemelle", una per la Scuola Maschile ed una per quella Femminile.

Arredi e sussidi didattici: dal quadro di Umberto I all'orologio, dal mappamondo alla campanella di bronzo, dalla stufa in cotto alle carte geografiche, a tutto è stato data nuovamente vita,
grazie ai contratti d'appalto, alle note dei falegnami, alle puntuali relazioni dell'Ingegnere Comunale Santalena e del Direttore Didattico Cavezzali.

Ma non erano vuote quelle aule e degli scolari e delle scolare è possibile fare l'appello, nessuno manca: promossi (rari), non ammessi agli esami, perduti per morte, malattia o trasferimento, impegnati altrove per lavori agricoli: sono tutti e tutte presenti, così come il loro maestro e la loro maestra, che dovevano tra ambasce quotidiane insegnare a pluriclassi di pluriripetenti oltre a pulire aule e latrine.

E' il 1888, quando il Comune acquista il terreno ed approva il progetto per la nuova scuola ed è il 1889 quando gli scolari lasciano gli angusti locali presi in affitto dal Comune nelle campagne di Sant'Angelo, così accoglienti che una persona di media statura non poteva stare in piedi, per
entrare nel lindo e "moderno" edificio scolastico, pensato e progettato con cura ed orgoglio dall'Ingegnere Comunale che prevede pavimenti in modernissimo "beton" per gli scolari "di zoccoli scarpati" ai quali non si addicevano nè il pavimento in legno nè le tende alle finestre.
Straordinario ospite d'onore alla festa della piccola scuola, il Prof. Guido Petter che ha seguito con interesse la presentazione dei ragazzi ed ha donato al pubblico importanti riflessioni sull'evoluzione della scuola e delle relazioni educative.

La rassegna dei documenti storici e delle ricostruzione rimarrà aperta presso la Scuola San Giovanni Bosco fino al 6 Giugno 2008.



La fotografia rappresenta una classe di Canizzano nell'anno 1924 e proviene da un archivio privato.

domenica 25 maggio 2008

Incontro dei Docenti europei a Trieste


Calorosa l'accoglienza del prof. Kosŭta dell'Università di Trieste all'Istituo Gramsci, stamattina 24 maggio, per i Docenti europei del progetto "Theaching history in European dimension", provenienti da Croazia, Slovenia ed Italia.
Corale la partecipazione della Rete di Storia, rappresentata dal Liceo Scientifico L. da Vinci, dal Liceo Classico A. Canova, dalle Scuole Medie Coletti e Serena, dal Terzo Circolo Didattico di Treviso e dal Liceo Belli di Portogruaro, nuova Scuola in Rete Storia.
Incontrare gli amici croati e sloveni è stata l'occasione per progettare l'attività del prossimo anno scolastico e prevedere l'ingresso nel progetto di nuove scuole di Parenzo e di Hydria per garantire la "partecipazione curricolare", dalla scuola primaria alle superiori, intorno ai grandi snodi della storia contemporanea nella costruzione dell'Europa.

Dopo alcune ore di intenso lavoro, il "ruvido brindisi" da Bepi Sciavo per un panino con porcina e un impeccabile caffè viennese al Caffè Tommaseo.
Arrivederci a Parenzo nel mese di giugno per proseguire i lavori.


Per il Progetto Didattica della storia in dimensione europea, le date chiave della storia europea nel XX secolo, nella Rete di Storia di Treviso:
http://www.retestoria.it/pages/ita/templates/t2.asp?codice=1041

per il Progetto nel sito del Consiglio d'Europa:
http://www.coe.int/T/E/Cultural_Co-operation/education/History_Teaching/


venerdì 23 maggio 2008

Storie della Scuola: Liceo Canova


E' stato presentato stasera, 23 Maggio 2008, nella Chiesa di Santa Croce di Treviso, il volume: 1807-2007, IL LICEO A. CANOVA: DUE SECOLI DI UNA ISTITUZIONE SCOLASTICA.

Il Volume, che è il frutto di un paziente ed appassionato lavoro di ricerca da parte di molti Docenti della scuola, è stato curato da Maria Silvana Grandi e da Gloria Cappello, insegnante della nostra Rete, racconta duecento anni di storia del Liceo.

Relatori alla tavola rotonda, Danilo Gasparini, storico trevigiano che ha avuto il compito di tenere le fila del dibattito sulla storia della scuola, Carlo Fumian, professore ordinario di Storia Contemporanea presso la facoltà di lettere e Filosofia dell'Università di Padova ed Ivano Sartor che dirige gli "Archivi Contemporanei di Storia Politica" a Ca' Tron.

Ribadita dai relatori la possibilità di penetrare attraverso la microstoria, come possiamo definire la storia tematica e locale delle storie della scuola, gli snodi fondamentali del periodo delle leggi razziali e della contestazione studentesca; confermato che la ricerca storica deve essere compresa in un quadro storiografico più ampio e l'analisi e la ricerca sulle fonti hanno un loro fondamento e forza nella misura in cui l'indagine può portare a nuove conoscenze storiche. Obiettivi che il lavoro dei Docenti ha raggiunto visto che nulla di significativo sulla storia di questa prestigiosa scuola era ancora stato scritto.

Al di là del tema che è sembrato dominante durante il dibattito: il Liceo ha formato la classe dirigente trevigiana? ed, in caso affermativo, fino a qule periodo? il testo è un esempio affascinante di rigorosa ricostruzione storica che sa offrire un ampio respiro dedicato alla memoria, alla raccolta delle testimonianze di chi nel Liceo ha compiuto gli studi, intrecciato relazioni, trovato Maestri.

Uno spazio è stato riservato allo "stato dell'arte" della ricerca nelle storie della scuola e della cura degli Archivi storici nella Rete.

Nell'immagine, le Divise per il Liceo-Convitto, 1881, Archivio di Stato, Fondo Comunale

domenica 18 maggio 2008

Secondo Cantiere Biennale di Storia antica


Si può giocare al Museo? E possono giocare tutti, grandi e bambini? Anche in 150?

La risposta è sempre sì. Un'autentica "caccia al tesoro" per 14 gruppi ed in quattro emozionanti tappe ha animato ieri pomeriggio il sabato al Museo del secondo Cantiere della Biennale.

Tenendo fede al programma i Cantieri non si propongono con lo stesso tema e con la stessa modalità ai partecipanti ma ogni volta mostrano qualche aspetto della metologia con la quale gli studenti affrontano la Storia antica e i Beni Culturali. La prospettiva di ieri, dopo l'aspetto della "comunicazione dotta" del primo cantiere, il "piacere della ricerca": mettere in gioco le proprie
conoscenze ed abilità per affrontare un nuovo problema: risolvere gli enigmi e, contemporaneamente, saper lavorare in gruppo: affrontare in modo cooperativo la situazione, cercando insieme la soluzione migliore. In gioco anche le competenze sociali: muoversi con discrezione ed ordinatamente nei corridoi delle sale archeologiche è stata una prova dura ma affrontata e vinta da tutti i gruppi.

Erano veri enigmi quelli proposti ieri dalla Conservatrice al Museo, Elisabetta Gerhardinger: un compito alto che richiedeva competenze adulte per decodificare le consegne e competenze da giovani archeologi per muoversi con destrezza tra le collezioni e dare significato ai
reperti. Senza questa collaborazione tra i diversi saperi, non tutti i gruppi sarebbero potuti arrivare alla fine del gioco, come invece è successo.

Il tema, sempre affascinante per grandi e piccoli, è stato l'aspetto della sacralità nella cultura dei Veneti antichi e la tracce: gli oggetti del culto tra bronzetti, armi e dischi votivi, dove l'immagine della dea si rifaceva non ai consueti, se pur straordinari dischi della collezione di Treviso, ma a quello di Ponzano, lanciando il messaggio che attraverso la "rete" museale si affronta in modo scientifico la ricerca.

Per le pagine del sito del Comune di Treviso dedicate alla sezione archeologica del Museo di Santa Caterina:

http://www.comune.treviso.it/index.php?view=article&catid=82%3Amusei&id=3075%3Anuova-sezione-archeologica-dei-musei-civici-di-treviso-in-santa-caterina&option=com_content&Itemid=356

Per il Museo di Ponzano Veneto:

http://www.comuneponzanoveneto.it/?topic=cultura&subpage=museo

Nel prossimo Cantiere, genitori, insegnanti e bambini insieme in Laboratorio: l'appuntamento è per domenica 25 maggio.

domenica 11 maggio 2008

Primo Cantiere della Biennale


100 al Museo
Numerisissimi i protagonisti del primo Cantiere della Biennale al Museo di Santa Caterina dell' 11 maggio.
In una giornata di splendida primavera moltissimi "archeologi" in erba accompagnati da genitori ed insegnanti si sono dati appuntamento per una insolita mattinata domenicale.
L'archeologa Alessandra Toniolo ha intrattenuto i partecipanti sugli aspetti conviviali in epoca romana.
Nelle sale dell'esposizione archeologica, stemperati per esigenze di sicurezza tra il piano delle collezioni e il corridoio dei reperti romani, le "dotte conversazioni" dell'archeologa e degli appassionati studiosi in erba si intrecciavano tra il divertimento delle insegnanti che vedono coronare con successo un lungo e paziente laboratorio scolastico e i genitori che si sono lasciati trasportare dall' entusiasmo e dall'interesse dei loro ragazzi. Incredibilmente anche i più piccoli, della "classe seconda dell'asilo" perchè nessuno in famiglia voleva mancare, avevano le loro domande da porre e le curiosità da soddisfare. Al prossimo appuntamento di sabato 17 maggio si sfoglieranno le ricche pagine sui Veneti antichi di questo straordinario libro di storia che è la collezione archeologica di Treviso con la dott.ssa Elisabetta Gerhardinger, Conservatore dei musei Civici.

domenica 4 maggio 2008

Storie di scuola


In moltissime scuole della nostra rete sono attivissimi i laboratori di "storie della scuola".
Ricordo a proposito due importanti appuntamenti. Sarà presentato Venerdì, 23 maggio 2008, nel corso di una tavola rotonda sulla storia della città e del Liceo Claasico il libro:
II Liceo classico "Antonio Canova": due secoli di storia.
La sede: Chiesa di Santa Croce di Treviso, (zona Università) verrà confermata appena possibile.
Festa per il centenario della Scuola Elementare San Giovanni Bosco di Canizzano (scuola del suburbio) sabato 31 Maggio, alle ore 9.30.
Animeranno con interventi la presentazione della rassegna sulla storia della scuola, oltre naturalmente agli alunni, il prof. Guido Petter e la prof.ssa Franca Tessari dell'Università di Padova, quest'ultima in veste straordinaria di ex-maestra della Scuola di Canizzano, circondata
dall'affetto dei suoi ex-studenti.
Tutti gli insegnanti della Rete sono invitati.
I laboratori storico-didattici sulla storia della scuola a Treviso sono sostenuti dal "gruppo di ricerca sulla storie della scuola" che provvede alla ricerca di documenti presso l' Archivio dello Stato, l'Achivio Comunale e l'Archivio storico della scuola elementare De Amicis di Treviso.
L'immagine che accompagna il post è il prospetto di un progetto di ampliamento di una scuola elementare di Treviso e risale al 1908. Il progetto veniva mutuato per tutte le scuole del suburbio. Vi chiedo di segnalare se nei vostri quartieri od anche nei comuni della nostra Rete,
notate questa permanenza architettonica. Ho trovato due ex-scuole con la medesima architettuta. Ora naturalmente la loro funzione è cambiata, ad esempio la vecchia scuola di S. Antonino è diventata biblioteca. Sarebbe interessante, con il vostro aiuto, censire le vecchie scuole: la loro ubicazione e l'uso contemporaneo.
Segnalo a tutte le insegnanti che sono interessate alle storie di scuola, una raccolta molto interessante di fonti scolastiche nel sito: http://www.bibliolab.it/materiali_dida/fonti.htm.

Interessante la sezione dedicata al museo della scuola nel sito della Città di Bolzano: http://www.comune.bolzano.it/cultura_context.jsp?ID_LINK=751&area=48

Infine il Museo dell'educazione, presso l'università di Padova: http://www.musei.unipd.it/educazione/index.html
Emilia P.

sabato 3 maggio 2008

La Biennale di Storia è in cantiere


Perchè un blog?
L'idea che il nostro sito di retestoria non fosse più sufficiente per tenere al corrente la nostra comunità di 100 e più docenti su quanto succede all'interno dei gruppi di ricerca e dei laboratori nelle scuole, è nata già durante la Settimana della Storia dello scorso maggio. Mettere tutti a conoscenza di come andavano le inaugurazioni delle Rassegne e i Convegni...raccontando anche gli aspetti più divertenti, richiedeva uno spazio ancor più dinamico ed agile del nostro sito ww.retestoria.it
Questo blog prende il posto di "minuto per minuto", il diario delle straordinarie giornate della Settimana; non solo per occasioni speciali ma da oggi accompagnerà il nostro lavoro.


Domenica 11 maggio, a S. Caterina, è previsto il primo Cantiere della Biennale per la Storia antica. Sarà con noi l'archeologa Alessandra Toniolo che presenterà ai giovani studiosi, accompagnati dai loro genitori, il tema del Convivium, stare insieme a tavola in epoca romana. Altre indicazioni sull'incontro saranno pubblicate martedì, dopo l'incontro con il Conservatore.

Emilia Peatini