La Biennale è ora nella sede dell'Archivio di Stato, nell'antico Convento di Santa Margherita. Come nella scorsa edizione, l'appuntamento in Archivio ha un fascino speciale, sarà perchè ora lo consideriamo un abituale luogo di studio, come le nostre scuole, e ci sentiamo di casa.
Anche il chiostro ha i suoi problemi espositivi. utilizziamo qui le putrelle degli archi per sospendere tra le fonti, le nostre considerazioni su "Sacro e profano a Treviso nel XIII secolo". Si tratta naturalmente di Frammenti, considerata l'ampiezza del tema proposto.
E' una piacevolissima serata e scegliamo di viverla all'aperto, nel giardino interno del chiostro. Ascoltiamo l'overture dell'orchestra della Scuola Media L. Stefanini, una quarantina di ragazzi e di insegnanti che suonano insieme: la prima parte è dedicata alla musica profana medievale. Sono bravissimi.
Il nostro ospite d'eccezione, lo storico Gianpaolo Cagnin si attrezza con un tavolino per parlare dei giovani a Treviso nel XIII secolo, perchè naturalmente, mentre parla fa vedere i documenti, antichi testamenti in pergamena e ne esce un quadro vivissimo ed affascinante.
La nostra Raffaella Citeroni illustra poi i laboratori didattici. Li ascoltiamo numerosissimi ma sparsi, seduti tutti intorno al gradino del chiostro e al pozzo centrale, mentre lentamente tramonta il sole. Ancora musica, questa volta sono due brani dedicati al Carnevale che ci regalano dei bellissimi momenti in cui tensioni e stanchezza si stemperano e siamo tutti contenti di questa avventura della Biennale.
Brindiamo con il tè (errore grave dell'organizzazione) che ha pensato sì ai dolcetti delle monache, per rimanere filologicamente in tema, ma poichè forse erroneamente riteniamo che le stesse fossero astemie, abbiamo ordinato tè per accompagnarli. Ora invece ci vorrebbe un po' di vino per brindare all'ottimo lavoro di queste scuole che propongono oltre al lavoro storiografico delle meravigliose miniature.
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